Uno potrebbe avere dei dubbi su Draghi, è certamente lecito. Anche solo per il fatto che, pur stimandolo, si possa avere il dubbio che se si basa su una maggioranza che proponeva le cose che lui non farebbe, non è detto che possa fare qualcosa. E poi può certamente non piacere per quello che dice, o ha fatto etc etc. Però va anche considerata una cosa: quella in cui Di Battista, Paragone, la Meloni, la sinistra antagonista gli danno contro, e che è la prova stessa che lui è la persona adatta per essere il nuovo presidente del consiglio, anche se pure lui ci farà piangere.
Stanno già a rivangare la privatizzazione di Telecom, quando, non dimentichiamolo, questa fu necessaria per dare ossigeno ai conti dello stato sfiancati dal clientelismo e dalle regàlie. Ma Draghi allora era il direttore generale del ministero del tesoro, non era il ministro interessato, non gli competeva la linea di politica economica, che non interessava nemmeno al ministero del tesoro stesso, che aveva all'epoca si occupava solo di gestione dei conti dello stato e del debito pubblico.