Mi corre l'obbligo e mi faccio carico, per quanto di competenza...
2014/07/03
(ovvero, il decalogo delle cattive abitudini del pubblico impiegato secondo il Dottor Ciro Amendola)
Nella sua ultratrentennale esperienza ministeriale, il Dott. Ciro Amendola era diventato un attento osservatore dei comportamenti dei pubblici impiegati, superiori o subordinati che fossero.
Questa osservazione era stata condotta con metodo scientifico, il quanto il dott. Amendola aveva avuto la fortuna – dal suo punto di vista – di non cambiare mai ufficio. Sempre lo stesso Ministero, lo stesso piano, lo stesso corridoio. Avanzando di stanza solo in occasione delle periodiche promozioni.
Il distillato di questa attenta analisi aveva portato alla limpida enucleazione di un vero e proprio decalogo delle cattive abitudini del pubblico impiegato.
- Chi copia non sbaglia. Va sempre cercato il precedente, in ogni pratica. Così potrai sempre giustificare la tua decisione, addebitandola al predecessore. Se ti chiedono di cambiare, rispondi “si è sempre fatto così”
- Tieni le carte a posto. Ogni pratica va sempre corredata da tutte le pezze di appoggio possibili. E’ più prudente avere anche il “nulla osta” di 4 Ministeri, 2 Autorità indipendenti, la Regione, il Consorzio di bonifica, la Comunità Montana, la ASL, i vigili del fuoco, il Garante della privacy. Meglio un parere in più che non un parere in meno.
- Applica con rigore il mansionario. Fai soltanto ciò che è rigorosamente di tua competenza. Cioè il meno possibile.
- Non regalare mai un minuto. Avvicinati al tornello almeno 5 minuti prima dell’orario di uscita. Così potrai giustamente timbrare con precisione al secondo. Senza mai regalare nemmeno un minuto di orario di lavoro.
- Organizza riunioni con almeno 15 partecipanti. In maniera che non si decida mai nulla.
- Le pratiche più complesse non vanno lavorate. Vanno lasciate su un angolo della scrivania. Spesso dopo un paio di settimane si fanno da sole (cioè tutti se la dimenticano e il problema irrisolvibile si sgonfia da solo).
- Le carte importanti non si portano ordinatamente in archivio: si nascondono in un cassetto della propria scrivania. Così quando il capo le cerca la buona figura è assicurata
- Vai in ferie a giugno o a settembre. Non solo i luoghi di villeggiatura sono meno affollati e più economici, ma ricorda sempre che a luglio e ad agosto in ufficio si lavora poco.
- nove, undici, tredici, quindici. I quotidiani appuntamenti immancabili con giornale, cappuccino, pranzo, caffè
- Per mostrarti aggiornato usa spesso parole inglesi. Non si fanno riunioni, ma meeting. L’esito non si riferisce: si debriffa. Non si sceglie un posto: ma una location. Una nuova azienda non si avvia: è start-up. Insomma: assai meglio fare brainstorming in conference call con i partner dopo il meeting. Sei più cool
Letto sull'HP, dove si legge anche un'interessante intervista a Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale e Diritto pubblico comparato a Roma e capo dell’ufficio legislativo del Ministero per lo Sviluppo, che non è assolutamente a parlare male dei dipendenti pubblici, ma auspica un nuovo modello retributivo, giusto secondo me.
Tutti di corsa, quindi, qui, per l'acquisto del libro...