In un paese in difficoltà, in cui arrivava un facoltoso turista che lasciava 100 euro in cauzione a un albergatore, come caparra per una stanza. L’albergatore usava subito i 100 euro per pagare il suo debito con il macellaio, che li usava per pagare il suo debito di 100 euro con l’allevatore di maiali, che li usava per pagare il suo debito di 100 euro con il fornitore di mangimi, che li usava per pagare il suo debito di 100 euro con una prostituta, che li usava per pagare il suo debito di 100 euro con l’albergatore. A quel punto, tornati i 100 euro in mano all’albergatore, quest’ultimo li restituiva al turista, che aveva nel mentre deciso di rinunciare a prendere una stanza. Quindi, grazie al “prestito” iniziale di 100 euro, tutti avevano potuto e sdebitarsi e pure l’iniziale prestatore aveva recuperato i suoi soldi.
Questa storiella gira da sempre tra i detrattori dell'Europa o degli europeisti, ma tutti si scordano di alcune opzioni piuttosto comuni: per dire, se qualcuno paga un servizio o un lavoro, quello che incassa dovrà probabilmente pagare le tasse, e dopo un pò non i cento euro, 20% alla volta, saranno molti meno. Ma anche altro, per esempio chi ci dice che quello che incassa non decida di conservare le banconote e aspetti a rimetterle in giro? E pure sarebbe possibile, se questa storiella dicesse il vero, che se uno stato costringesse a spendere le banconote la ricchezza di un paese aumenterebbe a dismisura.