Siamo Tutti Fratelli

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2015/04/18

Non sono mai stato amante delle religioni, e non ho mai sentito il bisogno di definirmi cristiano, cattolico, buddista, scintoista etc etc. L'episodio però che e' successo pochi giorni fa, nelle acque del Mediterraneo, mi ha un pò sconvolto. Su di un barcone, "migranti" di fede musulmana hanno buttato a mare, dopo una rissa una dozzina o quindicina di cristiani. Cosa mi sconvolge, visto che di morti per odio religioso o etnico ce ne sono già stati milioni e milioni?

Senza dubbio, il fatto che stiamo importando, senza alcun controllo, una montagna di teste di cazzo. Non accetto discorsi stile "volemose bene", penso al futuro delle persone a me care, e questi sono esattamente il contrario di cui abbiamo bisogno. Già ci sono tensioni anche in altri paesi, e questi, più lontani dalle rotte e più attenti dell'Italia, applicano una selezione all'ingresso, mentre noi nulla controlliamo prima e a nulla stiamo attenti dopo. Per esempio, non mi pare che in Germania ad ogni negozio si trovi un venditore abusivo davanti la porta, mentre l'altro giorno, andando a fare colazione, mi hanno chiesto i soldi in una decina. Negli Stati Uniti o nel nord Europa, i laureati sono spesso benvenuti, e aiutano sia il paese ospitante che quello che di origine, mentre noi siamo a fare collezione di analfabeti. Questi, invece, sono anche pericolosi. Il costo che sosterremo per giudicarli e punirli basterebbe per salvare centinaia di altre persone nei paesi di origine, e invece no, in nome di presunti diritti e doveri.

La mancanza di qualunque tipo di controllo seriale fa sì che chiunque (sì, anche gli italiani, ma non mi pare un valido motivo per cercare altre grane) possa fare quello che gli pare, e magari anche con arroganza: io stesso, che davo qualche spicciolo tutte le settimane ad un tizio che passava davanti alla ditta dove lavoro, sono stato mandato a quel paese perchè una volta non potevo allontanarmi dal posto di lavoro, o ancora, sono stato fanculato dal lavavetri che in piena autonomia gestisce il semaforo delle Bagnesi a Scandicci perchè con un cenno della testa ho risposto no alla sua richiesta di lavaggio. Cosa che è non perché la vedo io, ma che mi viene confermata anche dai miei amici extracomunitari, che, se non l'aveste capito, preferirebbero un paese con più legalità, dove non rischierebbero di essere offesi solo perché la loro pelle è diversa come colore. Episodi (che mi dicono poi non succedere allo stesso modo, per forturna) come quelli che succedevano nei parcheggi degli ospedali di Careggi, con una ventina di persone che rincorrevano le auto che entravano, hanno instillato nella popolazione un senso che e' forse di rabbia, e che non aspetta altro che l'occasione per sfogarsi.

I più pericolosi, nel frattempo, sono le anime belle che tutti vorrebbero vedere con case e lavori: per loro vengono tutti a causa delle guerre, tutti vogliono solo lavorare e tutti sono buoni e tolleranti. Clamorosa la giustificazione "ma gli italiani all'inizio del secolo andavano all'estero"... embè, siete a pensare a ciò che è moralmente giusto o a ciò che è invece da fare per migliorare la situazione? Vi paga Salvini? C'è chi propone di affidare a chi scende dai barconi i terreni incolti, tanto numerosi in Italia! Ma non è un problema di fame, per chi è migrante onesto è un problema di povertà: non vengono in Italia per sopravvivere a malapena mangiando le patate e le cipolle che pianterebbero, ma, se non è per fuggire da qualcosa, è per migliorare le condizioni di vita della famiglia, in un tempo breve. Non è che gli manchino i cento euro, gli mancano i mille, come vedevo anche oggi passando davanti all'ex albergo sancascianese dove hanno dislocato i profughi, con i cinque che erano sulla porta, mentre guardavo per curiosità, che erano impegnati con gli smartphone.

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Tags: immigrazione italy