Lotta Dura Senza Paura

Attenti Alla Nostra Salute ◂ ▸ 100 Gradi Sotto Zero
2014/10/11

Da che mondo è mondo, c'è gente come me che non è mai contenta e ha da ridire su chiunque dica qualunque cosa. In più, durante i periodi in cui le cose non vanno bene, è chiaro che la gente che ha da lamentarsi è più numerosa che in altri. Dunque, mi sento perfettamente normale a criticare le esternazioni della Camusso e le tattiche dell'attuale CGIL. A mio modestissimo parere, il sindacato (tutto, non certo solo la CGIL che reputo ancora l'organizzazione meno indecente, o comunque più efficace nei rapporti con i lavoratori, della classica pannelliana definizione di trimurti) ha effettuato una divisione, netta e definitiva, tra i lavoratori del paese. Da una parte i garantiti, con una scala che parte dagli statali dipendenti del Parlamento, che pure in tempi di tagli hanno praticamente mantenuto i privilegi - sì sindacalista, si chiamano privilegi - fino ai dipendenti privati con il lavoro a tempo indeterminato, dall'altra chi non ha lavoro o chi lo trova un mese sì e tre no. Ci sono aziende che sottostanno all'articolo 18, e altre no: metà dei dipendenti del paese (me incluso) non lo potranno mai "apprezzare". Ma allora, perchè dovrei mettermi a lottare per mantenerlo? Esiste una spiegazione scientifica per questo? Probabilmente no, semplicemente sarà un problema dovuto al fatto che in alcuni posti il sindacato è presente e in alcuni no. Ma non mi pare molto corretto il difendere categorie contro altre. La segretaria attuale della CGIL, per esempio, viene a raccontarmi che gli statali hanno perso quasi 5000 euro di stipendio con il blocco governativo delle retribuzioni, ma non riesce a concentrarsi sul fatto che tra i dipendenti privati la media degli stipendi è diminuita (cfr questo articolo), e adesso è inferiore a quella dei dipendenti pubblici. Andare a chiedere soldi a questi, tramite le tasse, per permettere l'aumento ai primi, è una cosa che non concepisco neanche. Quando in casa ho pochi soldi, cerco semplicemente di spendere poco. Non vado a prendere i soldi a chi ne ha meno di me, e neanche cerco di mascherare le tasse facendole passare da servizi, tramite bollette esagerate per riprendere i costi delle inefficenze, o da multe con la scusa della sicurezza, come potrei raccontarvi per i due autovelox, uno a 50 e uno a 56 kmh, con l'ultimo su tre corsie di carreggiata. La Camusso, in questo, riesce a far vedere il peggio del sindacalismo nazionale, in nome dei suoi tesserati, ed è tutto in questa mia visione che nasce il mio contendere con lei. Che però stanno o sono diventati in maggioranza i pensionati.
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